Cosa sono le trappole fotografiche?

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Negli ultimi anni è aumentato l’utilizzo in campo delle cosiddette fototrappole, che consistono nel posizionare, ad una certa altezza, telecamere automatizzate fissate a tronchi d’albero o tondini, su marciapiedi, ingressi di cunicoli, stalle, a seconda dello studio obiettivi, che hanno permesso di conoscere la ricchezza di specie, soprattutto di mammiferi (di medie e grandi dimensioni) in molte aree del nostro Paese.

Inoltre, ha permesso di rilevare specie furtive o notturne, che attraverso altri metodi di campionamento, non era stato possibile sapere se si trovassero nella zona. Sono stati anche molto utili per conoscere modelli di attività della specie, stimare abbondanza e densità di popolazione, soprattutto di grandi carnivori, che non erano state effettuate in precedenza. È stato anche possibile identificare individui diversi, specialmente in felini come giaguari e ocelot, che hanno un modello di macchie unico, e nel caso di altre specie che non presentano un modello di macchie ci sono altri criteri per identificare gli individui, tale è il caso dell’uso di cicatrici, tumori, corna o corna, o qualche altro segno distintivo.

Le trappole fotografiche Possono essere attivi o passivi, sono costituiti da un sensore di movimento e/o di calore, tuttavia il loro costo varia a seconda della quantità di modifiche che presentano in relazione tra loro. Ci sono modelli con obiettivi fissi sulla fotocamera che sono molto veloci da scattare e tuttavia mancano della definizione di una buona fotografia, essendo fuori fuoco nella maggior parte dei casi. D’altra parte, le fotocamere con obiettivi migliori, qualche tipo di dispositivo che mette a fuoco il soggetto, sono lente e molte volte, sebbene la specie sia registrata, il risultato è una foto parziale dell’individuo in questione. Allo stesso modo, le nuove generazioni di fototrappole utilizzano macchine fotografiche digitali, con una maggiore capacità di registrazione fotografica (possono anche girare video), e che consentono di lasciare le fototrappole sul campo più a lungo,

La disponibilità e la riduzione dei costi nell’elaborazione della fototrappola professionale
ha reso popolare questo strumento, che fino a pochi anni fa era un lusso che solo alcuni ricercatori o produttori di documentari naturalistici potevano utilizzare, e ad oggi è la tecnica preferita per ottenere tendenze e stime affidabili della popolazione per alcuni dei carnivori più rari al mondo.