CoronaVirus e calcio: tra prevenzione e polemiche

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Che sia Domenica o altro giorno della settimana, la certezza assoluta è che il calcio non dorme mai. Con l’allarme Coronavirus, numerose partite sono state rinviate a scopo preventivo nelle ultime due settimane, tra le quali il Big Match Inter-Juve che ha alzato un importante polverone per una diatriba tra le due società che va avanti da anni e non intende placarsi. Dopo la prospettiva di una partita a porte chiuse, la Lega ha deciso di rinviare il Derby d’Italia a maggio suscitando l’ira di tutto il popolo nerazzurro. Numerose altre gare sono state rinviate per lo stesso motivo. Ma questo Covid-19 quanti danni sta provocando allo sport più amato in Europa?

Indice

Non solo il Calcio si ferma

L’Assemblea straordinaria della Lega Calcio, a causa dell’emergenza CoronaVirus, ha deciso di posticipare la 27esima giornata di una settimana. Fino all’8 marzo tutti gli eventi sportivi si svolgono a porte chiuse in Lombardia, Veneto, Pesaro-Urbino, Savona ed Emilia-Romagna. La partita di Coppa Italia Juve-Milan, superata l’ordinanza regionale, potrà svolgersi a porte aperte ma con il divieto di trasferta per gli abitanti delle zone rosse. In Motogp è stato annullato il Gran premio del Qatar ed Olimpia Milano-Real Madrid di Eurolega si giocherà a porte chiuse.

Polemiche del direttore generale Joe Barone

Il direttore generale della Fiorentina è apparso visibilmente contrariato ai microfoni di 90esimo minuti, storico programma della Rai che tratta in modo specifico tutti gli accadimenti della Serie A. Barone non è stato molto d’accordo sulla decisione presa dalle Lega di far saltare solo alcune partite ed ha rimproverato un trattamento diseguale tra tutte le società.

Lo stesso direttore generale ha aggiunto che, come la Fiorentina, tutti i club devono rispettare tutte le regole e che le stesse devono valere per tutti per non compromettere l’equilibrio della stagione.

Ma la causa è davvero la Lega?

In uno stato di emergenza di tale portata, le accuse non possono ricadere semplicemente sulla Lega. I diversi attori politici e sanitari avrebbero dovuto gestire meglio la situazione per evitare polemiche inutili come si stanno verificando in questi giorni. Una manifestazione sportiva, durante un’epidemia di questo genere, non riguarda semplicemente le tifoserie e lo sport, bensì è un fattore di sanità pubblica.

La Lega da sola, non può essere abbandonata dalle Istituzioni poiché non ha gli strumenti per valutare la situazione e quindi prendere delle decisioni a riguardo. Mettere migliaia di persone una accanto all’altra non pare la scelta migliore e tutto questo sta falsando un campionato che non era così competitivo da svariati anni.

Falsato non da teorie complottistiche che circolano negli ultimi giorni, ma una grave situazioni che vanno a minare gli equilibri di squadra sia nel campo che fuori dal campo. Sia per i tifosi che per i giocatori e dirigenti.

Quali danni il Coronavirus ha portato nel calcio cinese?

Se già la situazione in Italia appare drammatica per qualche partita rinviata o giocata a porte chiuse, figuriamoci un po’ nell’epicentro di questa epidemia.

Gli obiettivi che i dirigenti del Campionato Cinese si erano proposti erano quelli di diventare una potenza del calcio paragonabile all’Europa e provare ad organizzare una finale mondiale nel 2050. Un sogno che sembra allontanarsi, in termini temporali.

Molti interpreti del calcio asiatico hanno abbandonato i propri club di appartenenza, intimoriti dal Covid-19 che ha mietuto non poche vittime. Negli ultimi anni, la Cina ha stanziato cifre importanti per le infrastrutture, un programma di “educazione calcistica” nelle scuole e negli asili e molti grandi imprenditori stanno investendo molto nelle società. Basti pensare al Jiangsu del patron Zhang, proprietario anche del F.C. Internazionale, che ogni anno regala qualche colpo a sorpresa per il suo club nella Chinese Super League. Il problema principale è la scarsa preparazione degli allenatori orientali, un’organizzazione sbagliata delle squadre locali ed un ulteriore danneggiamento subito dal CoronaVirus.

Lo sport deve servire ad aiutare ad alleggerire le nostre vite. In una situazione economicamente e socialmente delicata, non si può pensare di farsi la guerra anche sulle piccolezze. Abbattiamo i confini tra le Curve e cerchiamo di aiutarci l’un l’altro salvaguardando la nostra e l’altrui salute fin quando questa epidemia non diventi un amaro ricordo.