Ha emozionato tutti ieri sera Ezio Bosso, il musicista, pianista, direttore d’orchestra ospite nella serata di ieri del Festival di Sanremo.

Sul web, sui giornali, da quell’esibizione di ieri non si fa altro che parlare di lui e dell’emozione che è riuscito a suscitare in tutti noi che abbiamo seguito il festival ieri sera.

Ezio Bosso è un musicista di fama mondiale. Ha 44 anni ed è torinese. Ha iniziato a suonare già all’età di 4 anni.

A 16 anni debutta come solista suonando nelle più importanti orchestre del mondo. Nel 2011 l’evento che segnerà per sempre la sua vita: ha dovuto sottoporsi ad un intervento al cervello, per l’asportazione di una neoplasia. Dopo l’intervento è stato colpito da una malattia autoimmune. Aveva disimparato a parlare e a suonare, ha dovuto riapprendere tutto. Ma non si è fermato Ezio.

E’ andato avanti e solo nel 2015 decide di pubblicare il suo primo CD da compositore “The 12th Room” che lui racconta così:

“Si dice che la vita sia composta da 12 stanze. 12 stanze in cui lasceremo qualcosa di noi che ci ricorderanno. 12 le stanze che ricorderemo quando saremo arrivati all’ultima. Nessuno può ricordare la prima stanza dove è stato, ma pare che questo accada nell’ultima che raggiungeremo. Stanza, significa fermarsi, ma significa anche affermarsi. Ho dovuto percorre stanze immaginarie, per necessità. Perché nella mia vita ho dei momenti in cui entro in una stanza che non mi è molto simpatica detto sinceramente.

E’ una stanza in cui mi ritrovo bloccato per lunghi periodi, una stanza che diventa buia, piccolissima eppure immensa e impossibile da percorrere. Nei periodi in cui sono lì ho dei momenti dove mi sembra che non ne uscirò mai.
Ma anche lei mi ha regalato qualcosa, mi ha incuriosito, mi ha ricordato la mia fortuna. Mi ha fatto giocare con lei. Si, perché la stanza è anche una poesia”.

Porterà la sua musica tra poco in tutta Italia con il suo tour. Il 27 febbraio sarà a Collegno a Le Lavanderie a Vapore, l’8 aprile a Cagliari, il 12 Roma, il 19 a Firenze.