Lampeggi Per Segnalare Posti Di Blocco O Autovelox? Ecco Cosa Rischi

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La vecchia abitudine di lampeggiare agli automobilisti che sopraggiungono dal senso opposto di marcia per avvisarli della presenza di autovelox o posti di blocco, seppure in tono minore, in alcune zone d’Italia resta ancora viva.

Chi segnala la presenza di posti di blocco delle forze dell’ordine o di autovelox lo fa per avvisare chi sopraggiunge dal lato opposto di stare attento ed evitare multe nella speranza che la prossima volta si ricambi il favore.

Una sorta di “solidarietà” tra automobilisti per evitare spiacevoli sorprese se non si sta rispettando il codice della strada.

Però tuttavia a beneficiarne di questa usanza potrebbero non essere soltanto ignari automobilisti. Infatti in transito potrebbero esserci banditi o persone segnalate alle forze dell’ordine che in questo modo potrebbero cambiare strada evitando le manette.

Detto ciò, questo comportamento è regolato dal codice della strada ed è punibile con una sanzione amministrativa.

La legge mediante l’articolo 153 del Codice della Strada (Cds) disciplina attentamente tutte le situazioni in cui è lecito utilizzare i dispositivi luminosi, proibendone l’uso in tutti gli altri casi non previsti e stabilendo una multa da 41 a 168 euro per i trasgressori.

Lampeggiare per segnalare la presenza di forze dell’ordine o di un autovelox rientra negli usi illeciti.

Dunque le forze dell’ordine che si accorgono che un automobilista sta lampeggiando per segnalare agli altri utenti della strada la loro presenza, possono contestare l’infrazione e multare immediatamente l’autore, ma qualora il contesto impedisca di fermare l’automobilista, se annotano la targa possono recapitargli il verbale a domicilio entro 90 giorni.

L’automobilista multato ha la facoltà, come in tutti i casi, di opporsi alla multa, ma dovrebbe dimostrare di non aver commesso il fatto, impresa che non appare affatto facile.