“Io, Benzinaio Onesto, Vi Racconto Come Vi Truffano Quando Andate A Fare Benzina”

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La persona che sta per parlare è un giovane gestore di un distributore di benzina che preferisce restare nell’anonimato e ci svelerà tutto quello che c’è dietro alle truffe sul carburante. Si tratta di una truffa molto diffusa su tutto il territorio nazionale, come si evince anche dalle statistiche rese note dalla guardia di finanza. Una truffa messa in piedi da gestori senza scrupoli o spinti dalla crisi economica del settore. Un abitudine però che danneggia i clienti.

Principalmente i metodi per truffare i clienti sono 4. Il primo metodo consiste nel manomettere il distributore in modo che emetta meno carburante rispetto a quello che il cliente crede di ricevere. In media eroga il 3-4% in meno ogni 100 litri di benzina. Questo significa che ogni 100 litri di carburante venduto, il gestore ne venderà 3-4 litri illegalmente, sottraendolo al pagamento delle tasse. Un semplice stratagemma che frutta ad un medio distributore la bellezza di circa 4.500 euro mensili da spartire ovviamente tra il gestore e il manutentore che modificherà la macchinetta.

Il secondo metodo è quello messo in piedi dai dipendenti della pompa soprattutto negli orari di punta quando ci sono parecchie auto in fila al rifornimento e i guidatori distratti. Succede che l’inserviente mentre rifornisce la prima auto mette un fermo alla pistola erogatrice in modo che il contatore non si azzeri. In questo modo il rifornimento successivo partirà da dove è terminato il primo. Supponiamo che un auto mette 10 euro di carburante, ma l’inserviente blocca la pistola non facendola azzerare, poi arriva una seconda auto che chiede il pieno. Approfittando della distrazione dell’automobilista, fa partire il rifornimento da 10 euro e non da 0. In questo modo 10 euro saranno intascati dall’inserviente. Uno stratagemma che frutta anche 2-300 euro al giorno.

Un terzo sistema, oggi poco usato è quello della benzina allungata. In pratica si allunga la benzina nella cisterna con dell’olio esausto. Si trattava di una tecnica usata qualche anno fa quando i motori della auto bruciavano di tutto, invece quelle moderne dopo qualche chilometro se la benzina risulta sporca si fermano.

L’ultimo metodo vede la complicità di tutti a partire dai funzionari della casa madre, per continuare ai trasportatori e finire con il gestore. Si tratta di trafugare la materia prima manomettendo i registri e quindi non pagando le tasse.